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Portfolio


Bambini nel Tchad


di Antonio Ulzega
15 immagini - 2.92 mb
data di pubblicazione: 5 Aprile 2013

luogo: Tchad


tags: africa, bambini, ritratti, sahara, sahel, tchad, ulzega

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(5 commenti)
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commenti
  mr. barrie  [31 Maggio 2013 - 11:52]
bellissimo portfolio e grazie per aver commentato la mia foto :) accetto un commento, sicuramente dato da una persona con molta più esperienza nel campo :)
  SAndro  [19 Aprile 2013 - 09:52]
Mi permetto di intervenire nella discussione.
Il dibattito verte esclusivamente sulla tecnica, o meglio, sulla post-produzione.
Premesso che le fotografie sono molto precise, pulite e ben realizzate, occorre spendere qualche parola su sovraesposizione e sottoesposizione.
Solitamente si intende per sovraesposizione un'immagine che presenta un'illuminazione generale spinta sui toni chiari, tanto che alcune aree toccano il punto massimo di bianco, soglia oltre il quale non è possibile "recuperare" o intervenire in post-produzione. Il discorso è opposto per la sottoesposizione, con la distinzione che le macchine fotografiche digitali, a differenza della pellicola, hanno il vantaggio di memorizzare più informazioni nelle zone buie (sottoesposte) rispetto a quelle chiare o bianche (che risultano perse).
Per soggetti come quelli fotografati da Antonio, che ha specificato di doversi adattare all'illuminazione "estrema" del deserto, è piuttosto comune, aggiungerei inevitabile, incorrere in scatti con zone scure, la pelle scura delle persone e zone chiare, i fondali. Le macchine fotografiche non riescono a compensare "a zona" come fa l'occhio umano. Impostano un valore che ritengono opportuno, modificabile a mano, che però vale per tutto il fotogramma. La scelta di Antonio, condivisibile, è stata di prediligere la buona esposizione sui volti per evitare che risultassero sottoesposti o troppo scuri e sacrificando in parte i fondali.
A livello di scatto non si può fare molto per risolvere il problema, se non cambiare le condizioni d'ambiente, ovvero scattare al tramonto o al chiuso. Ovviamente il contesto cambia e non sempre è possibile cambiarlo, si tratterebbe a quel punto di una fotografia più impostata sul ritratto da studio.
Dal lato della post-produzione invece si possono fare piccoli interventi di correzioni, piccoli.
Premetto che in generale prediligo immagini "pulite" e non troppo artificiali come purtroppo è tendenza di tutti i reportage sociali contemporanei, che a volta assomigliano a servizi di moda.
Prendiamo ad esempio la foto del bambino col fondale bianco. Sul fondale, dato che si è toccata la soglia di sovraesposizione massima non si recupera quasi nulla in photoshop, in questo caso sarebbe stato necessario scattare con molta sottoesposizione regolandosi sul fondale. L'immagine "cruda" sarebbe stata pessima ma col fotoritocco a quel punto si poteva schiarire il bambino tramite lo strumento delle curve (delicatissimo e operando sui toni medio/scuri) oppure direttamente con lo strumento luci/ombre (un po' grossolano ma funziona), altrimenti intervenendo localmente a mano con brucia/schiarisci (e conseguenti regolazioni). Per immagini a colori queste regolazioni hanno il difetto di alterare dominanti e sono davvero difficili da controllare, spesso sono richiesti altri interventi per compensare queste alterazioni di colori. Funzionano benissimo invece per immagini in bianco e nero.
Con tutti questi ritocchi va detto che l'immagine finale, se non si fa molta attenzione, rischia di risultare fin troppo perfetta e un po' artefatta, un effetto che potrebbe renderla "finta" e artificiale.
Si tratta di scelte, tutte legittime e legate alla sensibilità dell'autore.
  zfabio2000  [17 Aprile 2013 - 23:51]
Per foto meno riuscite intendevo per esempio nella seconda foto il bambino dietro si vede male perche coperto dalla bambina sarebbe riuscito se fossero tutti e due ben visibili, per sovraesposizione intendevo proprio quello tu giudichi solo i bambini e dici che sono sottoesposti io invece guardo la foto nell'insieme e gli sfondi cosi sovraesposti rispetto a i bambini mi danno fastidio e con postproduzione migliorabile intendevo proprio riportare lo sfondo  a valori piu vicini a quelli dei volti tanto lo stacco lo avresti comunque specialmente nelle fotografie in primo piano in pratica è come quando in una foto c'è il cielo completamente bianco non puo che dar fastidio.A livello umano mi dicono sicuramente meno che a te che hai avuto la fortuna di recarti in quel posto , io vedo molta miseria e difficolta a vivere li ma nonostante tutto qualcuno comunque sorride e cerca di giocare.Mi sarebbe piaciuto vedere  anche qualche foto che contestualizzasse meglio l'ambiente tanto per farmi un idea migliore di come vivono li.
  melisendo  [17 Aprile 2013 - 22:31]
@ zfabio2000, il tuo commento a questo reportage mi da lo spunto per fare alcune considerazioni: il fatto che alcuni ritratti siano riusciti ed altri meno dipende al tuo metro di giudizio ed è del tutto personale ed insindacabile, mentre per quanto riguarda la luce che tu ritieni molto dura devo dire che, se noti bene, quasi tutte le foto sono state riprese in pieno Sahara, con il sole alto allo zenit, luce tagliata e dura, forti contrasti propri di quelle condizioni ambientali e che io volutamente ho conservato.
 
Non mi è chiaro inoltre cosa intendi per "sovraesposizione"; semmai alcuni ritratti sono piuttosto decisamente "sottoesposti", con eventualmente una "sovraesposizione" dello sfondo che accentua lo stacco dei visi dall'ambiente circostante.

Infine, in questo contesto non vedo come una postproduzione "più azzeccata" avrebbe potuto migliorare il risultato. 
Nella mia ignoranza ti chiedo: tu come avresti operato in postproduzione?

Quanto sopra riguarda la tecnica fotografica, ma per quanto riguarda l'aspetto umano le immagini ti dicono qualcosa?   

  zfabio2000  [15 Aprile 2013 - 13:09]
ci sono alcuni ritratti riusciti altri meno ma non piace in generale la luce molto dura ed alcune immagini le trovo addirittura sovraesposte, credo che con una postproduzione piu azzeccata il risultato potrebbe migliorare di molto.



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