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Portfolio


The End Of The Game MK2 - parte 2


di Sergio Sbardellati
11 immagini - 1.81 mb
data di pubblicazione: 23 Agosto 2013

luogo: Africa


tags: africa, camerun, loxodonta, sbardellati

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(5 commenti)
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The End Of The Game MK2
parte II


Ci impiegavamo poco più di un’ora per arrivare alla frontiera di Komatipoort, appollaiata sulle Lebombo Montains. Appena oltre si entrava nel Kruger Park attraverso il Crocodile Gate. Da quel punto di procedeva verso nord con le Lebombo a fare da confine ad est con il parco Mozambicano del Limpopo.
Da quel punto con giorni disposizione si potevano superare i più frequentati di campi di Satara e Skukuza e  risalire per centinaia di kilometri oltre l’Olifants e Letaba Camp fino ad arrivare , soli senza più traccia di visitatori , fino al Punda Maria Camp ,ai confini con lo Zimbabwe.
Le Lebombo Montains, spina dorsale di questa enorme area protetta transfrontier, chiamata Great Limpopo, sono state uno dei nostri orizzonti preferiti negli anni dove gli impegni quotidiani si stemperavano in lenti viaggi. 

I due portfolio, che si uniscono a Loxodonta Africana già pubblicato, sono estratti da THE END OF THE GAME MK2 recentemente stampato.




>> Guarda in modalità SLIDESHOW



reportage
Kruger park. A nord di Crocodile Gate.




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Swaziland – Riserva di Nkaja.

Questa riserva è un’oasi protetta per rinoceronti ed elefanti. Gli animali sono abituati a vedere uomini ed automezzi e raramente sono aggressivi. Ne consegue che ,con le opportune cautele e restando in auto, si possono fare foto da un distanza ragionevole.




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reportage


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Swaziland – Riserva di Nkaja.

La femmina aveva accanto un  piccolo irrequieto. Ci separava, controvento,  un filare di arbusti spinosi; ma riuscivamo a vedere chiaramente l’animale mentre si grattava la pancia strusciandola su un moncone di d’albero, che era diventato una sorta di lingamalto circa un metro, perfettamente arrotondato nella parte superiore,  lucido e nero per gli umori trattenuti. Continuammo ad avvicinarci ,arrivando allo scoperto a pochi metri dagli animali, solo allora il rinoceronte  si accorse della nostra presenza diede un una specie di grugnito e si rifugiò con il piccolo tra gli arbusti.



reportage



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Swaziland- Riserva di Nkaja.

Un gruppo di giovani maschi addormentati sulle rive di un bacino.



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Kruger park. A ovest di Olifants Camp

Lasciato il fuoristrada scendemmo attraversando una valletta boscosa per risalire e attraversare un piccolo altipiano ricoperto di erba alta. Il sentiero era mal definito come se non fosse stato battuto da parecchi mesi. Ci si doveva chinare per passare sotto i rami degli alberi e scavalcare i tronchi abbattuti. Avanzavamo in fila indiana dietro una fila di cespugli, contro il vento da est in modo che il nostro odore non si propagasse dando l’allarme ai rinoceronti, particolarmente aggressivi in quella regione. Improvvisamente  un rinoceronte  gigantesco venne fuori dalla boscaglia e trotterellando si portò al centro  nella radura sassosa, cinquanta metri davanti a noi. Si fermò all’improvviso sollevando polvere con le zampe pesanti e tozze. Poi ne sbucò un altro dal lato opposto tra le acacie. Lo raggiunse al centro della scena e per qualche istante si ritrovarono ai nostri occhi come un solo animale speculare con le due teste sovrapposte ed i corpi diametralmente opposti. Erano in campo libero,odoravano l’aria sospettosi fremendo e sbuffando. Nascosti da cespugli spinosi sotto gli unici due alberi della radura ,osservavamo la scena in silenzio assoluto attenti a non schiacciare i ramoscelli secchi disseminati sul terreno. Non avremmo avuto scampo da una carica se ci avessero individuato; erano quasi ciechi ma avevano l’olfatto  molto sviluppato. Intuimmo che la situazione in cui ci trovavamo doveva aver allarmato i rangers per il modo in cui si guardavano e per i segni che si scambiavano. Qualche cosa di noi doveva essere arrivato ai sensi dei due animali;  il primo dei due si girò quasi furioso  e trotterellando venne nella nostra direzione ,poi ,come se ci avesse individuato,accelerò rapidamente. Un  guardiacaccia armò il fucile con uno schiocco metallico mentre l’ altro prendeva un pezzo di ramo a terra e lo batteva con forza su un tronco abbattuto. Il secco ed improvviso rumore spaventò l’animale che  interruppe la corsa e rimase immobile sbuffando cercando di capire cosa stesse accadendo. Dopo qualche istante, seguito dall’altro rinoceronte, si rifugiò nella macchia di acacie da dove era uscito.



reportage


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commenti
  phRAM  [14 Novembre 2013 - 23:02]
Eccezionale anche questa seconda parte. Molto indovinati gli accostamenti dei colori.
  Christian  [9 Novembre 2013 - 19:33]
Mi hai fatto veramente viaggiare con l'immaginazione, non solo con le foto ma anche col racconto che le accompagna e ci fa immergere nell'ambiente. Nella terza, quella scelta per la copertina, sembra che il rinoceronte esca dalla foto! 
  kruger  [29 Ottobre 2013 - 09:26]
Melisendo ti ringrazio per il commento. Il volume l'ho stampato con BLURB a titolo puramente "familiare" visto che l'esperienza era comune. Non credo di averlo posto nel settore "vendita". Verificherò questo dato e nelle prossime settimane potrei sfogliarlo insieme agli altri volumi. Se sei interessato posso comunque anticiparti ,a titolo personale, il progetto dei volumi in PDF. Potrai renderti conto meglio del lavoro prima di un eventuale visione cartacea.
  melisendo  [28 Ottobre 2013 - 21:37]
Bravò! Giustamente ben più che un reportage...è questo un documento importante cui si aggiunge la tua particolare mano pittorica, questa volta ben gradata.

Dove si può trovare il tuo libro stampato? Malgrado il digitale sono rimasto assolutamente fedele alla carta stampata ed un libro fotografico è sempre un oggetto prezioso.
  PX - 21.000 GB  [26 Agosto 2013 - 12:30]

Eccezionali fotografie, il secondo portfolio completa la presentazione africana. Bellissima descrizione. Complimenti!!!




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