Oggi, venerdì 1° novembre 2013, in giro per il bosco australe che circonda Villa O' Higgins, paese al termine verso sud della Carretera Austral, mi ritrovo davanti ad un imponente portale rigorosamente in legno.
E' l'ingresso maestoso di una grande estensione di terreno che, stante anche la giornata particolare per la religione cristiana, mi incuriosisce.
In lontananza, oltre un piano erboso, si intravvede un piccolo nucleo di casette minuscole, tombe.
Abituato alla pomposità dei nostri cimiteri antichi, con le loro statue funebri, le loro cripte piene di teschi, di frati mummificati, di terribili simboli della morte e dei cimiteri moderni adibiti a condomini multipiano, ecco invece la stessa immagine di morte presentarsi qui un modo per noi inconcepibile.
Casette leggiadre ricolme di fiori (finti perchè siamo in Patagonia), recinti dipinti con colori vivi, o semplici cumuli di sassi anch'essi ricoperti di fiori.
Che sia davvero per loro “...il sogno di morte men duro?...”.
Villa O' Higgins, Patagonia, novembre 2013