Lo scorso agosto ho fatto un bellissimo viaggio nel sud dell’Etiopia, nella valle del fiume Omo.
Ero stata due anni fa in Africa, nella zona del Sahel, e… il mal d’Africa ha colpito anche me!
L’interesse per le etnie più primitive mi ha portata in questa zona, in cui vivono popolazioni con tradizioni e culture ancora molto antiche.
Fotografare non è stato per nulla facile.
Incredibile arrivare dopo chilometri di strade sterrate, dove sembra che il mondo sia rimasto lontano, in villaggi i cui abitanti sono talmente abituati ai turisti con le macchine fotografiche che ne hanno fatto un vero business!
Erano lì tutti in posa ad aspettare lo scatto, per poi chiedere un birr (pari a circa 10 centesimi) per foto… inutile dire quanto sia stato difficile riuscire a cogliere uno sguardo vero e spontaneo…
…abbiamo saputo in seguito che negli anni ’80 c’è stato un vero boom fotografico in quei luoghi, dove reporters e foto-giornalisti pagavano generosamente per foto molto poco spontanee!
I posti ancora veramente genuini sono i mercati, luoghi d’incontro e di scambio delle etnie provenienti dai vari villaggi, luoghi frenetici, colorati, pieni di vita… e sicuramente più adatti per scattare “quasi” liberamente.
Ho deciso di pubblicare questo report proprio sulla vita di alcuni di questi mercati, e, nelle ultime foto, sulla gente che torna a cavallo verso i propri villaggi dopo la giornata di shopping.
Ho scattato con una Nikon D80, con obiettivi Sigma 12-24, Nikkor 10-70, Sigma 70-200 f/2.8.
Per i ritratti uso parecchio il tele, mentre per le foto d’insieme preferisco “divertirmi” con riprese grandangolari.
mercato di Dorze
mercato di Fasha, punto di incontro e scambio della popolazione di etnia Konso
mercato di Fasha
mercato di Fasha
mercato di Fasha
mercato di Turmi frequentato da gente di etnia Hammer: le donne, come si vede dalla foto, usano farsi frustare sulla schiena dagli uomini, per dimostrare loro di essere forti e quindi alla loro altezza… e non prendiamo esempio!!
mercato di Turmi
mercato di Key Afer
mercato di Key Afer
mercato di Key Afer
mercato di Yabello
mercato di Yabello
di ritorno dal mercato di Dinsho, dove purtroppo non siamo riusciti ad arrivare! Ho voluto comunque inserire queste foto… la bellezza del posto e le immagini che ricordavano un episodio biblico non sono facilmente descrivibili: pioveva, uomini e donne a cavallo avvolti da stoffe colorate che sembrava scappassero, una luce pazzesca…
di ritorno dal mercato di Dinsho
di ritorno dal mercato di Dinsho
di ritorno dal mercato di Dinsho
su un muro di una casa tra il villaggio di Turmi e il mercato c'era enorme questo dipinto. Lo trovo emblematico: racconta in una sola immagine l'idea che hanno questi popoli del turista occidentale, che che forse, purtroppo, non è nemmeno così sbagliata: l'unico fine del viaggio è lo scatto, spesso senza rispetto di chi si ha davanti, senza interesse nella storia e nella vita, senza curiosità. Si entra nei loro villaggi con l'unico fine di portare a casa più foto possibile, poca importanza per la qualità dell'immagine, basta che siano tante. Loro ne hanno approfittato, facendoci trovare vere e proprie scenografie di posa in cui il turista scatta, paga e se ne va... ho trovato tutto questo molto triste, ma... vogliamo biasimarli?
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