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Foto… grammi di memoria


di Annamaria Germani
16 immagini - 1.72 mb
data di pubblicazione: 5 Maggio 2008



tags: fotogrammi, memoria

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(7 commenti)
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quando il ricordo si fa vivo nella memoria, le immagini affollano la nostra mente e nello sforzo di ritrovare un volto, un gesto, un sorriso, tutto si confonde si sfuoca e scorre come la pellicola di un vecchio film del quale siamo spettatori, consapevoli che alla fine rimarrà solo una profonda nostalgia.

Sono queste le parole scritte che accompagnano la visione di Foto… grammi di memoria, la riuscita mostra fotografica ideata e realizzata da quell’infaticabile autrice che è Annamaria Germani.

         “quando il ricordo si fa vivo nella memoria…

scrive l’autrice… ma siamo poi sicuri che i ricordi si riaffacciano vivi nella memoria? No, quasi mai, anzi, mai!

La memoria è una magica funzione psichica volta all'assimilazione, alla conservazione e al richiamo di informazioni vissute o fatte proprie durante l'esperienza. Il richiamo dei ricordi, frugando negli angoli nascosti della memoria, non restituisce con esattezza di dati l’esperienza vissuta precedentemente, la memoria infatti, nel suo intimo, ha elaborato gli eventi vissuti mescolandoli ad altri elementi. La memoria, in sostanza, è sempre fortemente influenzata da situazioni emotive o da fattori cognitivi. I processi cognitivi, come si sa, possono essere naturali o artificiali, consci e inconsci, ma di certo hanno il loro buon peso sulla nostra esperienza diretta e, di conseguenza, anche sulla nostra memoria.

Allora…  i “fotogrammi di memoria” sono in verità un cocktail tra reale e immaginario, tra vissuto e sognato, tra certezza e desiderio.

         Perfetto!

Annamaria Germani ha di fatto restituito in fotografia il miscuglio generato dalla sua mente, dalla sua memoria; queste sue fotografie non testimoniano una cosa, un luogo, un’azione, ma riescono a farci percepire le varie esperienze, sia reali che immaginarie. Le sue immagini (frutto di due o tre esposizioni non coincidenti sullo stesso spazio pellicola) diventano dei tropi, immagini cioè che trasferiscono il significato specifico della cosa ritratta ad altro significato figurato e come tutti i tropo nascono figure sufficientemente distorte da mostrare ciò che si nasconde nella mente, ma nel contempo sufficientemente ordinate da non disintegrarsi per effetto dell’involontaria torsione mentale.

Il tempo (e quindi la memoria) espresso attraverso la sua icona, l’orologio, si accompagna a persone o ad oggetti di un momento lontano. Emergono situazioni gioiose e ammiccamenti tristi…

         Alla fine di questo viaggio, come scrive la stessa autrice, rimane solo una profonda nostalgia del tempo passato.

recensione di Roberto Zuccalà



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commenti
  paco  [22 Febbraio 2015 - 19:15]
Belle! Gran bel portfolio!
  kruger  [8 Febbraio 2015 - 17:19]
Come poteva essermi sfuggito questo eccellente lavoro. 
  Sanminiato77  [21 Gennaio 2010 - 09:58]
Questo tuo lavoro è semplicemente bellissimo!!
Ogni foto è una perla di rara bellezza, un piccolo scrigno colmo di ricordi e poesia.
Grazie per averle condivise con noi. Spero tanto anch'io di poter vedere qui altri tuoi lavori.
  angy  [19 Giugno 2008 - 19:18]
Grazie mille Sandro, il tuo commento mi emoziona allo stesso modo in cui ho realizzato questo lavoro:-) mi chiedi a quando il prossimo...sorrido perchè io non seguo un filone preciso, sono un'istintiva, seguo le mie emozioni e mi lascio trascinare dagli eventi...per questo mi è arrivata l'idea come un fulmine a ciel sereno, in due giorni pensato, messo la casa sottosopra e realizzato...direi un lavoro abbastanza complesso, si può pensare che ricaricando il rullino due volte, i fotogrammi siano casuali, ma così non è stato, ho usato due rullini ricaricati sfalzando i fori in più alcune volte doppie esposizioni...tutto questo con un taccuino su cui prendere appunti, proprio per evitare confusione...devo dire che sono rimasta soddisfatta, lo scarto è stato minimo...certo mi ci è voluta molta concentrazione, ma tanta era l'ispirazione (anche perchè dettata in quei giorni dalla perdita improvvisa di mia sorella) che il risultato mi sembra soddisfacente:-) ho realizzato un altro lavoro a colori "I bambini fanno oh!" sempre con la stessa tecnica, ma il momento magico è passato, e poi come ho detto non mi piace ripetermi:-) aspetto un altro attimo magico...nel frattempo faccio lavori diversi, ad es. uno sul Vajont, tema che sento moltissimo!!!

Scusa il dilungo ma ci tenevo a spiegarmi:-)

cia e grazie ancora  angy
  angy  [19 Giugno 2008 - 18:49]
Ti ringrazio Mauz:-) scusa il ritardo ma non riuscivo a entrare, sono un pochino imbranata con i siti...ciao
  SAndro  [19 Giugno 2008 - 11:58]
Questo lavoro mi commuove per la dolcezza e la malinconia che esprime.
Ho voluto attendere prima di commentare queste foto per lasciarmi trascinare dal loro fascino, un fascino che non deve secondo me consumarsi nel calore vivace dell'impatto iniziale, ma che deve sprofondare nelle sensazioni lente e riposarsi nella memoria.

Perchè un lavoro sulla memoria come questo è come toccare corde profondi e personalissime. E ha l'ardire di giocare appunto su qualcosa di già visto e vissuto, realmente o nell'immaginazione, di sfiorare sensazioni comuni, confuse, immerse nel ricordo, non ben definite ma intense come tutti i ricordi dell'infanzia.

E' un viaggio tra foto d'epoca, vecchi oggetti, giochi di luce su piccoli dettagli. Un tuffo sognante e impetuoso nelle emozioni.

Bravissima... a quando il prossimo?
Sono già impaziente... :-)
  MauZ  [4 Giugno 2008 - 00:06]
complimenti bel lavoro. Molto interessante.



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