Gabriele Croppi nasce a Domodossola il 9 maggio 1974.
Alla sua innata passione per la pittura si aggiunge, negli anni, quella per la fotografia, che lo porta a frequentare l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. È l’ideatore del progetto “Guernica 2000”, una re-interpretazione in chiave fotografica del celebre dipinto di Pablo Picasso.
Parallelamente si dedica al reportage sociale, lavorando nei Balcani, in Amazzonia, ed in altre realtà dell’area latino-americana. Nel 2002 si trasferisce a Lisbona e ultima il progetto “Fughe”, un omaggio al poeta portoghese Fernando Pessoa.
Lo stesso anno pubblica il suo secondo libro, “Cuba last-minute”. Nel 2003, è impegnato in una nuova ricerca fotografico-letteraria ispirata all’opera di J.L.Borges.
Nel 2005 firma il suo primo lungometraggio, “l’innocenza della mano”, film-documentario dedicato all’artista Fausto Pagliano.
E’ attualmente impegnato in una ricerca sul cinema, Visioni, e in un progetto ispirato alle periferie urbane di Mario Sironi.
Fughe, omaggio a Fernando Pessoa
Realizzato in quattro anni, dal 1998 al 2002, Fughe, Omaggio a Fernanado Pessoa è forse il lavoro più maturo e travagliato dell’autore. Roberto Bertinotti, nella sua lucida post-fazione, ne ha ben sintetizzato gli intenti, scrivendo di «una ricerca che, postulando il mondo immaginario come sola verità, ricorda un po’ a tutti la nostra drammatica condizione di uomini contemporanei, costretti alla simulazione e all’artificio, uniche e disperate risposte all’impossibile rispecchiamento tra noi e il mondo». I versi di Fernando Pessoa (a cui si ispira il progetto di Fughe), accompagnano le immagini di un breve filmato, condensando in maniera efficace i principali motivi della poetica del lavoro.
Estratti dalla post-fazione di Roberto Bertinottialla mostra.
Gabriele Croppi ama il paradosso e non lo nasconde: ”
Ho sempre interpretato l’uso del paradosso come un estremo atto di ricerca di libertà...” Viene subito spontaneo, a chi frequenti i territori della fotografia contemporanea, l’accostamento al lavoro di Michael Ackerman, come Croppi altro “finto” reporter, interessato non alla riproduzione della realtà bensì alla dimensione dell’inconscio: in una parola, teso a “sfondare”il limite fra visibile e invisibile, reale e immaginario, per meglio dire, a fare del campo onirico l’unica “realtà” degna di essere rappresentata.
E’ spesso presente in Croppi un tentativo di riduzione dell’immagine a puro effetto grafico o semplice traccia di luce e di ombre... egli distrugge per creare, elimina per avere, toglie per ricomporre, dà libero sfogo ai propri fantasmi interiori.
Lungi dalla tentazione (banale) di volere illustrare un testo, il fotografo dimostra che la nostra identità è il nostro modo di vederele cose…la finalità che predomina è quella di creare situazioni di forte impatto visivo e netto impianto teatrale dove le categorie di vero e di falso, di realtà e invenzione si (con)fondono continuamente, obbligandoci a fare i conti con l’universo delle nostre emozioni. (Roberto Bertinotti)
Premi
Finalista al premio Fotografia Italiana 2006
Finalista nel premio Ponchielli 2006
Libri
“Cuba last-minute”
Phaidon Press Limited, 2003
"L'erba e gli elefanti"
Edizioni Comedit, 1999 Milano
Per i dettagli dell'evento, visita la pagina dedicata
LUCCAdigitalPHOTOfest '06.
Testo tratto dal sito ufficiale della manifestazione (
www.luccadigitalphotofest.it).
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