Le cartoline 'lucide' così diffuse tra gli anni '50 e primi anni '60 - quando furono scalzate da quelle in offset a colori - recano la dicitura "vera fotografia". Sono le ultime cartoline in stampa fotografica. In un'Italia ancor lontana dalla ripresa turistica, esse potevano permettersi di documentare puntualmente numerose aree decentrate, periferiche e minori. Queste cartoline che a noi oggi paiono testimoniare luoghi senza qualità, privi di valore artistico, erano allora accolte con fierezza da chi, per la prima volta, vedeva fotografata la propria strada e, con una freccia, indicava a biro un balconcino con abete spelacchiato e armadietto delle scope, aggiungendo fiero: "Casa mia". Poi venivano spedite ad amici e parenti, invitati a veder la casa nuova. Sono documenti unici anche per la qualità fotografica, che anticipa il minimalismo dei maggiori autori contemporanei sensibili all'identità urbana, come Basilico in queste immagini realizzate appositamente per il Festival.
Queste cartoline, nel giro d'un decennio finirono per ispirare proprio gli artisti più sensibili al fascino del banale: Peter Blake, Richard Hamilton, Andy Warhol John Baeder. Poi vennero i fotografi. Ispirandosi esplicitamente alle cartoline (come Martin Parr) oppure all'estetica antiromanticamente minimalista di questi e altri artisti, tornarono a porsi dinanzi alla realtà urbana con grandi macchine su cavalletto, caricate con pellicola piana; proprio come i professionisti delle cartoline lucide; salvo un particolare: quelli non firmavano.
Gabriele Basilico
Gabriele Basilico (Milano 1944) si laurea in architettura nel 1973 e contemporaneamente inizia a occuparsi di fotografia concentrando il suo interesse sulle aree urbane e sul paesaggio industriale.
Del 1983 è la sua prima mostra importante "Milano ritratti di Fabbriche" al Pac di Milano;
Nel 1990, per la mostra "Porti di Mare", riceve a Parigi il Prix Mois de la Photo. Nel 1991 prende parte alla Mission Photographique sulla città di Beirut, devastata dalla guerra.
Nel 1996, alla VI Mostra di Architettura della Biennale di Venezia, riceve il premio Osella d'oro per la fotografia di architettura contemporanea. Nel giugno 2002 riceve da Photo Espana per il volume Berlin il premio per il miglior libro fotografico dell'anno.
Le sue opere fotografiche sono conservate nei principali musei e istituzioni pubbliche e private di tutto il mondo.
Testo tratto dal sito ufficiale del Festival Internazione FotoGrafia di Roma (
www.fotografiafestival.it).
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