"Fuori dallo schema del classico reportage naturalistico o di ritratto degli indigeni, queste immagini raccontano una spedizione, l'aspetto più avventuroso della spedizione e la documentazione apparentemente fredda e distaccata di ciò cui si finisce per essere testimoni. Anche la gamma dei colori si accorda ed è quindi fredda, quasi glaciale.Tuttavia lo sguardo diventa affascinato e accorato nel raccontare, nel dipingere questi spazi vuoti, le strutture solitarie, la presenza dell'uomo attraverso le tracce, dalle scarpe al piccolo teatro fino alle croci sulle tombe.E poi gli impianti, che partendo dall'essere il centro del racconto, finiscono solo per introdurre il luogo, identificarlo, localizzarlo. Lo scenario post-industriale abbandonato diventa un simbolo."
Sandro Rafanelli
Tra il 1865 ed il 1930 nella pampa del Tamarugal e nel deserto di Atacama, nel nord del Cile, venne portato a termine un imponente sfruttamento di estesi giacimenti di salnitro. Il nitrato di sodio era uno straordinario fertilizzante naturale che veniva esportato in tutto il mondo, con enormi profitti per i proprietari delle miniere.
Gli impianti di estrazione e di preparazione del salnitro, chiamati oficinas, erano numerosi nella pampa e nel deserto e facevano capo ai porti di Iquique e di Antofagasta per l’imbarco sui bastimenti. In ogni oficina lavoravano e vivevano con le loro famiglie centinaia e a volte migliaia di operai, obreros, in condizioni assolutamente disumane. In un territorio desertico tra i più aridi della terra (precipitazioni inferiori a 2 mm/anno) il lavoro di estrazione e di separazione del salnitro debilitava rapidamente gli obreros privi di ogni assistenza, con turni massacranti, mentre le maestranze (impiegati, tecnici, dirigenti) potevano godere di condizioni agiate.
Nel 1907 uno sciopero generale portò gli obreros a manifestare ad Iquique e lì, nella Escuela Santa Maria, l’esercitò aprì il fuoco sui manifestanti uccidendone 3.600 (tremilaseicento).
Nel 2005 l’Oficina Salitrera Humberstone, già di proprietà inglese come la maggior parte delle oficinas, è stata dichiarata dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”.
La PhotoCompetition è web sponsor ufficiale della mostra!PhotoCompetition è promotrice di questa mostra e questa serie fotografica è stata pubblicata anche tra i nostri reportages, per vedere alcune delle immagini in mostra:
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Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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