La mostra fa parte del progetto “
Berlino prima o poi tutti i muri cadono” promosso dalla Regione Toscana con il coordinamento di Mediateca Regionale Toscana Film Commission.
Il
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato espone le opere del fotografo tedesco Thomas Billhardt. Billhardt non è soltanto uno dei più grandi fotoreporter contemporanei ma per decenni è stato il grande testimone della vita nella ex DDR: la Germania dell’Est Le sue immagini ritraggono istanti del quotidiano e occasioni ufficiali con lo sguardo appassionato e distaccato che soltanto la grande fotografia sa raccontare.
Nato a Chemnitz nel 1937 e sopravvissuto alla seconda guerra mondiale,
Thomas Billhardt é cresciuto ed ha studiato nel blocco orientale; é passato poi in occidente prima della caduta del muro di Berlino ed ora vive tra l’Italia e la Germania.
Migliaia di scatti, la testimonianza diretta di un secolo appena finito in tantissimi luoghi: DDR, Unione Sovietica, Libano, Jugoslavia, Cile e Cuba. Particolarmente famose sono le sue fotografie dal Vietnam e dalla Palestina. Billhardt, a volte anche rischiando la propria vita, era presente nei momenti in cui la storia aveva qualcosa da dire, da far vedere, da imprimere per sempre su una pellicola e nelle memorie.
Le sue storie fatte di immagini, hanno del fantastico; anche dopo che sono passati dei decenni Billhardt spesso torna a trovare i soggetti che ha fotografato in momenti particolari: il pilota americano abbattuto sui cieli del Vietnam, la ragazzina orfana diventata madre, dopo una guerra devastante.
I suoi scatti sugli scenari di guerra, quelli che hanno per soggetto i bambini, prendono il cuore. La sua anima artistica si sublimizza in certi sguardi innocenti, colpiti dalla violenza cieca degli adulti. Fanno capire tutta la ferocia dell'animo umano, più di infinite parole. Anche per questo, collabora con le campagne di sensibilizzazione dell'UNICEF e di tanti enti morali.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori.