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Butterflowers”:teste di papaveri che diventano farfalle in volo nel cielo azzurro partenopeo
La mostra fotografica di
Piero Leonardi al Gran Caffè Raia di Ottaviano
Sabato 28 novembre 2009 alle 19:00 al Gran Caffè Raia di Ottaviano, via Roma 8/10, si inaugura ”Butterflowers”, la mostra fotografica di Piero Leopardi a cura di MonnaLisa Salvati per l’Associazione Culturale Studio7.it.
Tratto dalla sua personale ricerca “
l’anima delle cose”, Butterflowers, è il nuovo lavoro del photographer Piero Leonardi che attraverso il suo percorso artistico conferisce dignità e voce alle cose semplici che ci circondano.
Dice Leonardi: “Ho cercato di mettermi nei panni di un papavero, forse scontento di dover guardare sempre e solo il cielo. E così ho scelto di dargli le ali”.
“Farfalle che nascono dalle corolle vermiglie di papaveri,che coi loro petali assopiti, reclinati, schiusi come in un batter d’ali, si trasformano in Licenidi, in Argo Bronzeo, in Vanessa del cardo o Belladonna.
Legare un volo di farfalla ai petali d’un papavero, lo sfarfallamento impalpabile dei lepidotteri alle teste paonazze dei rosolacci, in fotografie dove i colori in forte contrasto tra loro si abbracciano per inondare gli occhi dell’attento osservatore del calore del solleone estivo, e della ricchezza dell’estate, è stata l’abilità di Leonardi.
Come una crisalide, la genialità estrosa di Leonardi si schiude per librarsi libera e leggera, sulle ali diafane d’una fantasia senza lacci né luoghi comuni, lasciandosi cullare dalle sottili percezioni dell’istinto creativo.
Un ennesimo esperimento, dunque, per dare parola anche a oggetti che per natura non l’hanno, caricandoli di significato e di valenze iper-sostanziali.
Macchie di colore rosse e blu; un dualismo cromatico che è dualismo emotivo.
Il rosso di Leonardi, infatti, esprime il suo tentativo di lenirne l’aggressività implicita nel linguaggio dei colori, rendendo i papaveri, soavi farfalle in volo in uno sconfinato empireo.
Il blu, invece, manifesta la creatività, la capacità di spaziare senza limiti con la fantasia, la libertà della mente di scrollarsi di dosso i pregiudizi e le gabbie mentali spesso troppo condizionanti.
Ma dietro il desiderio di dar voce anche agli oggetti inanimati o agli esseri che voce non hanno, Leonardi rivela il suo culto per il “bello”, la ricerca, propria di ogni artista, per soddisfare l’estetica anche a costo di sacrificio, in un anelito alla contemplazione di un’opera finale che rimanga comunque immortale.
La sua “farfalla”, simbolicamente scoperta tra i petali di un papavero, quindi, sta proprio ad identificarsi con questo processo di ricerca, come esito finale della trasformazione: bozzolo chiuso nell’anticamera della perfezione per settimane, per poi rivelarsi al mondo sbocciando miracolosamente anche se solo per pochi giorni di vita” queste le parole di Francesca Vergari che accompagnano le opere di Leonardi.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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