Il lavoro si compone di una serie di trittici in bianco e nero, stampati su tela pittorica che vogliono esplorare l'essenza del genius loci in 4 luoghi abbandonati: una fabbrica, un carcere, un mattattoio e un manicomio.
Luoghi e spazi completamente diversi tra loro uniti solo dal fatto di essere abbandonati. Una ricerca personale dell"essenza" di questi luoghi, un viaggio tra segni e tracce lasciati da chi ha usato o fruito di questi luoghi nel tempo.
Inaugurazione: sabato 20 Marzo 2010 alle ore 18.00.
Fotografo e architetto specializzato in progettazione e realizzazione di spazi espositivi, Marco Fogarolo indaga i processi di percezione della cittā contemporanea usando il bianco e nero come efficace mezzo espressivo. Temi ricorrenti, nell'ambito della fotografia architettonica sono lo spirito geometrico delle architetture contemporanee, l'essenza degli spazi urbani e l'humus delle costruzioni intese come risultato delle esigenze pratiche e psicologiche dell'uomo.
Alla ricerca della definizione di una forma estetica da cui emergano le tendenze costruttive della civiltā contemporanea Fogarolo coglie le tensioni delle linee, la dinamicitā di certi particolari, il senso della vertigine della verticalitā, i rapporti tra altezza e orizzontalitā, il movimento intrinseco di alcune strutture, l'armonioso svilupparsi delle forme.
Con occhio attento egli rincorre il susseguirsi dei ritmi architettonici e le emozioni che ne derivano, evidenziando quei significati che sono rpopri della cittā, ma a volte solo l'occhio fotografico č in grado di catturare. Attratto dalle quasi infinite nuove possibilitā espressive estendela propria ricerca al reportage e alla fotografia paesaggistica di cui diventa acuto e sensibile interprete.
Non di rado ama sperimentare nuove tecniche sia per la ripresa che per la stampa delle immagini. Il desiderio di nuove esperienze, dopo una lunga attivitā in camera oscura lo ha spinto verso tecniche di stampa digitale applicate al bianco e nero. Attualmente dopo una lunga sperimentazione usa un sistema ink jet con inchiostri a pigmenti di carbone su carta di fibra di Cotone.
Al suo attivo numerose mostre collettive e personali.
Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.
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